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Giorgio Comaschi bolognese, giornalista professionista dal 1978.

Ha lavorato per il quotidiano Stadio-Corriere Sport fino all'85 per poi passare a Repubblica fino al 1994 dove ha diretto la pagina di sport e spettacoli. Nel 1993 ha vinto il Premio Beppe Viola per il giornalismo sportivo.

Ha condotto e partecipato a diverse trasmissioni televisive per le reti Rai (Carramba che sorpresa, Lo Zecchino d’Oro, Velisti per Caso, La Zingara e altre) e lavora in teatro come autore, attore e regista. Ha diretto per tre anni un corso di teatro (“Teatro Lab”) e comunicazione, in un progetto della Fondazione del Monte di Bologna, insieme ad Antonio Albanese. Come scrittore ha pubblicato dieci libri: “Ciop” (Zelig), “Certo che voi di Bologna”, “Il rapimento di Roberto Baggio” e “Scusi per Bologna? Lei bisogna che faccia il giro”, “Mosche su Bologna”, “Felix Pedro”, “Spaghetti alla bolognese”, “Il calcio è roba da ridere”, “La farina va in amore”, “.COM”, “Il segreto di Marconi”. Alcune apparizioni anche in serie televisive come “Un matrimonio” di Pupi Avati e “L’ispettore Coliandro”. Collabora con Il Resto del Carlino con la rubrica settimanale “La Mosca”. 

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